TERAMO – Allarme della Cna: mai, come nei primi nove mesi del 2012, l’Abruzzo aveva fatto registrare dati tanto negativi sul fronte del credito, che ha subito un decremento di 503 milioni di euro, pari al -2,01% (-2,30% in Italia). A ridurre i finanziamenti sono state soprattutto le piccole banche (-2,87%). A subire le conseguenze di una situazione di questo tipo – rileva uno studio curato dal ricercatore Aldo Ronci per conto dell’associazione di categoria – sono state esclusivamente le imprese, alle quali sono stati erogati 525 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente; il risultato sarebbe stato ancora più disastroso se non ci fosse stato un lieve incremento del credito concesso alle famiglie consumatrici (+22 milioni). In particolare, le piccole banche hanno ridotto il credito di ben 372 milioni di euro, mentre quelle di maggiori dimensioni di 131 milioni di euro (-1,08%). In Abruzzo i piccoli istituti hanno erogato il 52% del credito totale, a fronte del 22% nazionale. A livello territoriale, i dati più allarmanti si registrano nel pescarese, con -222 milioni di euro; seguono il teramano (-136), il chietino (-106) e l’aquilano (-39). Per quanto riguarda i settori produttivi, registra un incremento solo quello dei servizi (+49 milioni), mentre l’industria ha subito una drastica flessione (-321 milioni), al pari di artigianato ed edilizia (rispettivamente -141 e -118 milioni). Dati negativi si registrano anche sul fronte dei tassi di interesse e delle ‘sofferenze’, ovvero i crediti che le banche non riescono ad incassare: il sistema bancario abruzzese ha erogato finanziamenti con un tasso medio dell’8,9% (6,73% in Italia) e le sofferenze hanno registrato un incremento pari a 64 milioni di euro. "Tutto questo – ricorda la Cna – mentre in Abruzzo, nel 2012, il tasso di disoccupazione è passato dal 7,9 al 10,8%, l’export è decresciuto di 244 milioni di euro (-4,5%) e il Pil si è attestato al -3,2% (-2,4% in Italia e -2,6% nel Mezzogiorno)". "Il tempo delle discussioni è finito: Chiodi aveva preso un impegno ben preciso con il tavolo del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo. Lo rispetti. Le parole rischiano di non avere più senso, ora si tratta solo di passare ai fatti". Lo afferma il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo, nel commentare i dati sull’andamento del credito in Abruzzo nei primi nove mesi del 2012. "Da tutti i dati a nostra disposizione – ha affermato Di Costanzo – si evince che in un’Italia che va male c’é un Abruzzo che va peggio. Molte aziende stanno morendo di credito, manca liquidità e la Pubblica amministrazione non paga. Con le altre associazioni d’impresa abbiamo chiesto alla Regione di utilizzare 24 milioni di fondi Fas per il sostegno all’attività dei confidi, mentre si dovrebbero sbloccare altri 18 milioni nell’ambito del Por Fesr. Se questi 40 milioni di euro fossero già a disposizione delle imprese, forse la situazione non sarebbe così drammatica". Il presidente della Cna, Italo Lupo, si è soffermato sullo stato di disperazione in cui versano le imprese abruzzesi: "a diminuire – ha sottolineato – non è solo l’erogazione di credito, ma anche la richiesta di finanziamenti. Tante aziende si rendono conto che non c’é niente da fare, di non avere prospettive per il futuro e che non vale neanche più la pena di rivolgersi al sistema bancario per chiedere prestiti".
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